venerdì 16 gennaio 2009

#23

Z. aveva passato il pomeriggio a riflettere. Per una volta si era messa il problema del significato delle azioni, forse l'ossessione di S. l'aveva spinta a farlo. Notava come il pensiero segua più spesso l'azione di quanto si possa credere, più che altro una nota, una spiegazione accettabile per decisioni già prese. Ne veniva fuori un mondo di pazzi! Che triste natura quella umana...
Esseri che credono di scegliere sulla base di valutazioni ponderate, rischio/beneficio, bene/male; niente di questo ha a che fare con l'agire umano. Perché dovrebbe essere così difficile ricordare il momento esatto in cui una persona decide che so, di iscriversi in una facoltà piuttosto che un'altra, di andare a vivere in un'altra città, di suonare uno strumento invece di un altro, di praticare uno sport oppure no, di come abbia scelto le proprie amicizie? Tutto quel che viene fuori pensando a queste cose sono giustificazioni elaborate in un secondo momento, quando ormai l'azione è già bella e compiuta. Capiva la tristezza di S., non la compativa si badi bene. Non era infatti determinata da azioni, ma dal continuo riflettere su come invertire temporalmente pensiero e azione, in modo che queste abbiano un senso non “derivato”. Probabilmente era una battaglia persa. Povero S.
Per Z. questo mondo di pazzi non è affatto male. In fin dei conti un senso c'è, e se l'azione non la si può spiegare per il modo ed il tempo in cui è avvenuta, beh è innegabile che ci sia una preparazione magari di mesi, anni che ti porta poi a fare quella scelta. Se il senso c'è, lo si potrà capire solo dopo quindi ben vengano tutte le spiegazioni successive. S. si mette troppi problemi, pensava. Non è niente di che.

7 commenti:

tizeta ha detto...

bel post vecchio, ricordo bene anche quando ne parlammo nn tanto tempo fa...che vuoi, l umanita intera nn fa altro ke trovare giustificazioni a tutto, vive di queste e le trasforma continuamente dandogli troppo spesso la consistenza chein realta non hanno...

Veggie ha detto...

Cerchiamo continuamente giustificazioni perchè altrimenti non sapremmo che bugie raccontare a noi stessi per coprire i nostri errori... La scelta la si fa in un secondo. E non si sa niente, quando la si fa. Il resto, arriva tutto dopo, quando cerchiamo di dargli un senso.

tizeta ha detto...

ma il punto e' che noi non giustifichiamo solo i nostri errori,giustifichiamo tutto!

Ale ha detto...

perchè non metti i nomi delle persone?

tizeta ha detto...

rispondo a nome di james...ale a parer mio non cambierebbe assolutamente nulla se al posto di un iniziale trovassi un nome per esteso...

tizeta ha detto...

a meno che james nn abbia realmente una precisa intenzione che mi sfugge...

James ha detto...

Pigrizia.
Restando in tema col post, a voler trovare "giustificazioni" direi che sono solo (s)ragionamenti, che vorrei poter attribuire a chiunque; non utilizzare un nome ma una lettera (che non vuole essere nemmeno un'iniziale) mi rende più facile la cosa; insomma Esse e Zeta non sono dei personaggi: mi consentono soltanto di non parlare in prima persona e di "litigare" un po' con me stesso. Non è poco comunque.
Ma ripeto, questo è solo uno di quei "sensi derivati" che S. non sopporta...