venerdì 23 gennaio 2009

Federalismo fiscale


Vediamo un po di parlare di questo federalismo fiscale. È da un po che non mi occupo di politica, non vorrei essermi arrugginito...

Ieri è stato approvato al Senato il ddl sul federalismo fiscale, astenuti Pd e Idv, contrario l'Udc.

Bossi plaude al Pd e dice: “E' stato fatto un lavoro importante con la sinistra. Senza la sinistra eravamo ancora in commissione". Insomma la riforma sembra “condivisa”.

Le dichiarazioni di Berlusconi:la pressione fiscale diminuirà(che ha tutta l'aria di essere l'ennesima stronzata); accusa l'opposizione di voler ripristinare l'ICI (?!), ma si dice disponibile a trattare col Pd per qualsiasi testo presentato.

Per Berlusconi "i cittadini sapranno con certezza a chi imputare i disservizi e potranno punire gli incapaci".

Il ddl presentato a ottobre conteneva 22 articoli con l'obiettivo principale di legare le tasse al territorio. Il governo si dava 2 anni di tempo per organizzare la riforma che intende responsabilizzare i gli enti locali, per contenere la spesa. Questo è il succo.

Quindi spendere meno... magari!

Tre le novità:

  • Maggiore autonomia tributaria per gli enti territoriali. Per finanziare l'erogazione dei servizi, le autonomie locali potranno contare sul fondo perequativo, sulla compartecipazione a tributi erariali e su tributi propri. Grazie ad una proposta del Pd, per i Comuni è previsto un mix di compartecipazione a Iva e Irpef e l'imposizione sugli immobili, ad esclusione della prima casa; le Province potranno contare su una compartecipazione e sui tributi sul parco automobilistico. (Si parla in dettaglio di una nuova “versione” dell'ICI, il tributo unico sugli immobili che i Comuni potranno istituire liberamente [farà sicuramente scendere la pressione fiscale, sisi]; non solo, si parla anche di tassa di scopo: se il comune deve fare un'opera impone una tassa per recuperare i fondi [anche questa farà sicuramente scendere la pressione fiscale])

  • Passaggio da spesa storica a costo standard. Per ogni servizio erogato dagli enti territoriali, si individuerà un costo standard, cui tutti dovranno uniformarsi. Il costo standard consentirà di determinare, per ciascun livello di governo, il fabbisogno di cui necessita un'amministrazione e quindi l'eventuale trasferimento perequativo cui avrà diritto in caso di entrate fiscali insufficienti a garantire i servizi. (questa sembra buona!)

  • Verranno create 8 aree metropolitane (Milano, Roma, Torino, Napoli, Palermo, Bologna, Genova, Venezia e Bari), che dovrebbero consentire l'abolizione di 8 province. Che dire, uau. Anche se dubito... a me puzza di livello aggiunto , quindi altre poltrone, altri soldi.

  • Il fondo perequativo: le regioni più ricche e virtuose daranno a quelle del sud quote Iva senza vincolo di destinazione. Per responsabilizzare gli enti locali. Non mi sembra affatto una “rivoluzione” rispetto al meccanismo dei trasferimenti, devo informarmi meglio comunque, è forse una delle cose meno chiare ( e tutta questa storia del federalismo è un po fumosa, ed è probabile che il testo cambi alla camera, vedremo).


Si perde l'occasione di fare cose che davvero fanno risparmiare soldi (ad es. abolire le province! Magari lasciandole a competenza regionale: ovvero, se vuoi queste province te le paghi tu, come le 4 province sarde “aggiunte”, che non servono a una cippa). Le province costano 115 miliardi di €, se proprio si vuole ottimizzare la spesa perché non cominciare da li?

Invece si moltiplicano le spese, ad esempio per “fare il federalismo” il ddl prevede di affidarsi ad una conferenza permanente per "monitorare eventuali scostamenti dagli obiettivi di finanza pubblica, verificarne attuazione ed efficacia" e "proporre criteri per il corretto utilizzo del fondo perequativo". Una cosa che fanno già i consigli regionali. Sarà mica che servono altre poltrone? Ed è forse questo il motivo perché non vengono toccate le province?

I tempi poi sono questi: il primo decreto attuativo della delega va emanato entro un anno e gli altri dlgs entro due anni dall'entrata in vigore del testo. La riforma entrerà a regime al massimo entro nove anni dall'entrata in vigore.




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1 commento:

Veggie ha detto...

Federalismo fiscale??!
Ma per favore...
Stendiamo un velo pietoso che è meglio, eh...