venerdì 17 aprile 2009

La finanza "creativa" della Chiesa Cattolica...

Come si può evincere dal titolo, oggi torno ad occuparmi della Chiesa Cattolica. E del suo attaccamento al denaro, naturalmente; le due cose sono inscindibili! Dissi, in un post passato, che nulla mi stupiva più, quando si parlava di Vaticano e $oldi, e invece oggi qualcosa è riuscito a sorprendermi! E sì che la Chiesa cattolica ha avuto a che fare col riciclaggio di oro nazista, col riciclaggio del denaro proveniente dal narcotraffico della criminalità organizzata, col più becero merchandising estivo (vedi reportage fotografico QUI) che proponeva l'acquisto di ditali e altre cianfrusaglie con impresso lo sguardo bonario di papa Ratzinger... Mi sono sorpreso, poichè il metodo per fare soldi, che ho appreso oggi, non è illecito, innanzitutto, ed è pure un'operazioncina da cervelli fini! Ve lo illustro.
Sappiamo bene che lo stato Vaticano non fa parte dell'Unione Europea ma può, come altri due stati (Principato di Monaco e San Marino) stamparne le monete. C'è un però: finora il Vaticano, pur avendo stampato le monete, non ha mai messo in circolazione i suoi €uri, destinandoli, uditeudite!, esclusivamente al mercato dei collezionisti! Cosa non vanno ad escogitare, 'sti tonacati! Continuiamo. La prima serie, con l'immagine di Giovanni Paolo II emessa nel 2002, aveva un valore di 3,88€ a moneta, ma oggi sul mercato vale la bellezza di 1500€ a pezzo!! Geniali! Ma siccome sempre di chiesa si tratta, dunque di persone meschine prima che ingorde, nel 2005 (dopo la morte dello stesso papa) vennero coniate 16 nuove monete in due mesi (alla faccia del riposi in pace...)! E non è finita qui, mica si può lucrare solo sui morti o sui santi! Seguirono 8 monete del nuovo papa (un augurio per un pontificato buono e redditizio, soprattutto...) e pure 8 monete con lo stemma del camerlengo, il capo di Stato ad interim per i pochi giorni che hanno separato i due pontificati (8 monete affinchè Dio potesse proteggere il camerlengo durante quei giorni lunghissimi, interminabili, quasi eterni...). Ovvero, mentre si apprestavano ad eleggere il nuovo pontefice, hanno avuto il tempo di stampare delle monete nuove di zecca non da regalare ai bisognosi, ma da vendere a cifre non esattamente accessibili, come abbiamo visto. In tutto, 60.000 monete cedute in pacchetti dal valore nominale di 8€, ma a un prezzo di 30€; se non è questa finanza creativa! Altro che le idee strampalate di Tremonti! Però, c'è un altro però; a rompere le uova d'oro nel paniere vaticano è intervenuta l'Unione Europea, con questo avvertimento: "L'euro è una moneta vera, nessuno può specularci sopra". Beh proprio nessuno nessuno, non direi. La Chiesa può, e ha potuto! E siccome la Chiesa è pur sempre la Chiesa, l'Unione Europea ha rotto solo la metà delle uova nel paniere, per non inimicarsi troppo il vicario di Cristo in terra (che, ricordiamolo, in qualsiasi momento potrebbe dire "Dio, puniscili!" e chissà cosa rimarrebbe in quel caso dell'Unione Europea...), siglando questo accordo: solo la metà dei pezzi stampati può andare al mercato numismatico e l'effige del capo di Stato (se è sempre lo stesso) può essere rinnovata soltanto ogni 15 anni e nessuna serie celebrativa è ammessa nella fase dell'interregno.
A questa strettissima morsa, il papa ha risposto facendo un appello ai fedeli. E per non essere accusato di faziosità, riporto integralmente il suo appello:





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2 commenti:

tizeta ha detto...

e noi che parlavamo di truffe...questi sono avanti, vendono i soldi! capirai cazzo te ne fai del faccione del papa...fossero monete d oro...chissa quale babbo di michia avra acquistato due euro a otto euro....anche in vaticano sono collezionisti...collezionano euro e a quanto pare l'uomo vitruviano a loro nn dispiace più di tanto...

Matthew ha detto...

Non so se ti ricordi il motivetto "oliame de dinero! Unguentame de pecunia!". Si addice molto a questa organizzazione (per delinquere) religiosa...