domenica 30 agosto 2009

Le dieci domande che rivolgiamo a Silvio Berlusconi.

Negli ultimi giorni ferve la polemica sulla denuncia che ha presentato Silvio Berlusconi contro La Repubblica, a causa delle dieci domande che il quotidiano rivolge al presidente e alle quali lui non vuole rispondere. A questo punto, anche noi della Room vogliamo porre al presidente del Consiglio le nostre dieci domande, e chissà che magari, invece che denunciarci, decida di rispondere. Nel corso dei quesiti, essendo lui il presidente di tutti gli italiani, ci rivolgeremo a Berlusconi dandogli del tu e chiamandolo Silvio, perchè lungi da noi l'intento di voler essere aggressivi o, peggio ancora, diffamatori. Ecco le domande:

1) Silvio, nei primi anni '60 eri un apprezzato cantante da crociera, poi, circa dieci anni dopo, da semplice imprenditore edile, sei diventato multimiliardario. Dove hai preso i soldi? Chi te li ha dati?

2) Silvio, in che rapporti eri col venerabile maestro Licio Gelli, capo della loggia massonica Propaganda 2?

3) Silvio, eri a conoscenza del "Piano di rinascita democratica" della suddetta P2? Se no, come è possibile che questo "piano" sia quasi interamente presente nel tuo "programma politico"?

4) Silvio, ammetti di aver ricevuto favori e/o privilegi da parte dei partiti politici, in particolare dal Psi di Bettino Craxi, per la realizzazione del tuo impero televisivo?

5) Silvio, sei mai dovuto scendere a compromessi con organizzazioni criminali, in particolare con la mafia?

6) Silvio, eri a conoscenza del fatto che il tuo amico e collaboratore Marcello Dell'Utri avesse rapporti con la mafia? Perchè, una volta venuto a conoscenza degli effettivi rapporti di quest'ultimo con l'organizzazione mafiosa, lo hai comunque candidato al senato nelle fila del tuo partito?

7) Silvio, non avendo tu nulla da nascondere, perchè dal '94 ad oggi ti sei sempre rifiutato di sottoporti ai processi in cui sei stato coinvolto, rinunciando in partenza alla possibilità di dimostrare la tua estraneità ai vari reati che ti sono stati imputati?

8) Silvio, perchè i governi che hai presieduto hanno approvato numerosi decreti utili salvaguardarti dalle accuse, e dai processi, a tuo carico?

9) Silvio, alla luce di quanto è successo negli ultimi mesi, parteciperesti di nuovo al family day?

10) Silvio, sei prossimo al tuo 73esimo compleanno: alla fine di questa legislatura, abbandonerai la scena politica in maniera definitiva, oppure hai intenzione di candidarti per la sesta volta alla presidenza del consiglio?



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giovedì 27 agosto 2009

La Rai rifiuta il trailer di Videocracy. "E' un film che critica il governo"





La Rai rifiuta il trailer di Videocracy "E' un film che critica il governo"
ROMA - Nelle televisioni italiane è vietato parlare di tv, vietato dire che c'è una connessione tra il capo del governo e quello che si vede sul piccolo schermo. La Rai ha rifiutato il trailer di Videocracy il film di Erik Gandini che ricostruisce i trent'anni di crescita dei canali Mediaset e del nostro sistema televisivo.

"Come sempre abbiamo mandato i trailer all'AnicaAgis che gestisce gli spazi che la Rai dedica alla promozione del cinema. La risposta è stata che la Rai non avrebbe mai trasmesso i nostri spot perché secondo loro, parrà surreale, si tratta di un messaggio politico, non di un film", dice Domenico Procacci della Fandango che distribuisce il film. Netto rifiuto anche da parte di Mediaset, in questo caso con una comunicazione verbale da Publitalia. "Ci hanno detto che secondo loro film e trailer sono un attacco al sistema tv commerciale, quindi non ritenevano opportuno mandarlo in onda proprio sulle reti Mediaset".

A lasciare perplessi i distributori di Fandango e il regista sono infatti proprio le motivazioni della Rai. Con una lettera in stile legal-burocratese, la tv di Stato spiega che, anche se non siamo in periodo di campagna elettorale, il pluralismo alla Rai è sacro e se nello spot di un film si ravvisa un critica ad una parte politica ci vuole un immediato contraddittorio e dunque deve essere seguito dal messaggio di un film di segno opposto.

"Una delle motivazioni che mi ha colpito di più è quella in cui si dice che lo spot veicola un "inequivocabile messaggio politico di critica al governo" perché proietta alcune scritte con i dati che riguardano il paese alternate ad immagini di Berlusconi", prosegue Procacci "ma quei dati sono statistiche ufficiali, che sò "l'Italia è al 67mo posto nelle pari opportunità"".

A preoccupare la Rai sembra essere questo dato mostrato nel film: "L'80% degli italiani utilizza la tv come principale fonte di informazione". Dice la lettera di censura dello spot: "Attraverso il collegamento tra la titolarità del capo del governo rispetto alla principale società radiotelevisiva privata", non solo viene riproposta la questione del conflitto di interessi, ma, guarda caso, si potrebbe pensare che "attraverso la tv il governo potrebbe orientare subliminalmente le convinzioni dei cittadini influenzandole a proprio favore ed assicurandosene il consenso". "Mi pare chiaro che in Rai Videocracy è visto come un attacco a Berlusconi. In realtà è il racconto di come il nostro paese sia cambiato in questi ultimi trent'anni e del ruolo delle tv commerciali nel cambiamento. Quello che Nanni Moretti definisce "la creazione di un sistema di disvalori"".

Le riprese del film, se pure Villa Certosa si vede, è stato completato prima dei casi "Noemi o D'Addario" e non c'è un collegamento con l'attualità. Ma per assurdo, sottolinea Procacci, il collegamento lo trova la Rai. Nella lettera di rifiuto si scrive che dato il proprietario delle reti e alcuni dei programmi "caratterizzati da immagini di donne prive di abiti e dal contenuto latamente voyeuristico delle medesime si determina un inequivocabile richiamo alle problematiche attualmente all'ordine del giorno riguardo alle attitudini morali dello stesso e al suo rapporto con il sesso femminile formulando illazioni sul fatto che tali caratteristiche personali sarebbero emerse già in passato nel corso dell'attività di imprenditore televisivo".

"Siamo in uno di quei casi in cui si è più realisti del re - dice Procacci - Ci sono stati film assai più duri nei confronti di Berlusconi come "Viva Zapatero" o a "Il caimano", che però hanno avuto i loro spot sulle reti Rai. E il governo era dello stesso segno di oggi. Penso che se questo film è ritenuto così esplosivo vuol dire che davvero l'Italia è cambiata".

Fonte: Repubblica



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martedì 25 agosto 2009

Caccia al vincitore.

Continua la caccia al vincitore del montepremi da 150 milioni di € del Superenalotto. Dalle ultime indiscrezioni pare che il vincitore sia un prelato, tale don Tirchietti, parroco di Bramosia. Intervistato, ha dichiarato: "Donerei l'intera somma ai terremotati de L'Aquila"...



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sabato 8 agosto 2009

Berlusconi si candida...


Al termine della conferenza stampa di ieri a Palazzo Chigi, in cui ha parlato dei suoi continui e strepitosi successi in ambito politico, Silvio Berlusconi ha annunciato: "A breve incontrerò Obama, Sarkozy, Putin, Lula e il presidente messicano in una portaerei sull'oceano Atlantico per presentare la mia candidatura a Imperatore del Mondo..."


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giovedì 6 agosto 2009

Berlusconi-D'Addario: qual è la verità?

Berlusconi: "Non ho mai avuto alcun tipo di rapporto con quella donna. Lo giuro sulla testa dei miei figli".

Patrizia D'Addario: "Ho avuto rapporti di natura sessuale col Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Lo giuro sulla testa dei suoi figli..."


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sabato 1 agosto 2009

Benedetto disco d'oro!

Notizia di oggi: papa Benedetto Icsvì debutta come cantante in un disco che sarà pubblicato dalla Geffen (sono così lontani i tempi dei Nirvana...). Un pezzo sarà cantato da lui, altri sette saranno sue preghiere accompagnate dalla Royal Philarmonic Orchestra e dal coro di San Pietro. Lungi da me il voler criticare questa decisione, anche se va detto che non sono mancate le speculazioni a riguardo. Si è subito parlato di duetti: molti sono, infatti, i cantanti che vogliono cimentarsi nell'esperienza unica di cantare col papa; primo fra tutti, 50cent. Ad accomunarlo al santo padre l'abuso di vistosi anelli e medaglioni d'oro. Non solo, voci di corridoio dicono che pure la graziosa Rihanna muoia dalla voglia di sculettare, insieme al suo inseparabile ombrello, accanto al vicario di Cristo in terra. Al di là di queste esagerazioni, il nome più papabile per un duetto col papa è, naturalmente, quello di Madonna. Si dice che i due vogliano entrare al più presto in studio di registrazione per incidere una nuove versione di "Like a vergin". E sono cominciati anche i preparativi per lo spettacolo live che vedrà coinvolti i due; momento clou: il bacio omosessuale tra Benny e il fidanzato ballerino di Madonna (non si scandalizzino i benpensanti, è tutto in regola: il fidanzato di Madonna si chiama Jesus...). E non sono mancate le reazioni nel mondo della musica; primo fra tutti Liam Gallagher che, a nome degli Oasis, ha ragionevolmente preso le distanze: "I Beatles erano più famosi di Gesù Cristo, noi siamo più famosi del papa...". Entusiasta Tiziano Ferro: "Non vedo l'ora di collaborare con lui. Ho già in mente un pezzo, da riadattare. Si tratta di "Rosso relativo", che diventerà "Bianco assoluto"... Anche Marco Carta si è detto favorevole, con un laconico: "Beeello!!". Insomma, la decisione ha diviso il mondo in due. I più arditi hanno lanciato l'idea di far fare delle cover a Benedetto Decimosesto, canzoni prese dagli album più famosi della storia della musica, tipo "Their satanic majesties request"; oppure di rendere omaggio alla band più famosa dell'etichetta con cui il papa è sotto contratto, i Nirvana. Il pezzo da scegliere sarà a sua discrezione, e chissà che non opti per un brano di "In utero"...
L'unica cosa certa è che il prodotto finito non sarà oggetto di critiche, anzi è probabile che tutti i critici musicali si allineino allo "stile Mollica": ovvero tutto è bello, tutto è interessante. Il solo e unico che potrebbe esprimere un parere negativo, e a lui ci affidiamo, è il deejay più famoso del mondo: Djo...



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