venerdì 13 novembre 2009

E se i terroristi avessero realmente capito la soluzione ?

E'uscita oggi su giornali e tg, la notizia della scoperta dell' archivio di Mohamed Game, terrorista libico che tentò di farsi saltare in aria di fronte ad una caserma militare di Milano, non tanto tempo fa. Nel suo archivio sono stati trovati alcuni dossier ( secondo quanto riportato nella ricostruzione della Digos ) su personaggi politici di spicco, tra i quali: Berlusconi, Maroni, La Russa, Calderoli, Fini e Santanchè... ovviamente il ritrovamento di tali documenti nel covo di un terrorista che ha cercato di farsi esplodere farebbe presagire, almeno all' ipotesi di un tentativo d'azione nei confronti delle suddette autorità. Vi rendete conto della portata della notizia? Un terrorista libico stava per risolvere una valanga di problemi che continuamente scaturiscono dal malgoverno di questi porci, in primis Berlusconi, nell' unico modo possibile, facendoli saltare in aria! In genere a saltare in aria sono sempre i giusti, o meglio coloro i quali risultano " scomodi " ai poteri forti, la storia Italiana dell' ultimo secolo ci illumina a riguardo, a partire dal delitto Matteotti del 24' fino alle stragi di capaci e via d' Amelio che hanno sconvolto l'Italia dell' ultimo ventennio. Stavolta invece, l'obbiettivo del terrorista era il CANCRO che ci trasciniamo da anni e che continua a sfasciare il paese con manovre assurde per salvarsi il culo. Bastava guardare Annozero stasera per vedere come in certe zone d' Italia la mafia sia almeno 20 anni avanti le forze dell' ordine, a livello di organizzazione e tecnologia a disposizione.Il governo continua a tagliare, sia fondi che processi, lasciando questa gente in preda ai vari sovrastati che alimentano un clima di omertà, proprio a causa del fatto che non si può assolutamente fare affidamento sullo stato. Lascio perdere chi come di Pietro tirava in ballo anche il pessimo esempio offertoci dalla classe politica, argomento sicuramente pertinente ma debole rispetto a cio che potrebbe ripristinare la fiducia della gente perbene, costretta a subire una vita d' inferno o scappare dal luogo natio.
Ora, io non auspico certo l'eliminazione fisica a nessuno, anche perchè la giusta punizione per certa gente sarebbe una cassa integrazione con una famiglia da mantenere e una casa in affitto; sta di fatto che farei fatica, davvero tanta, a biasimare i progetti del suddetto Game. Ovviamente mi auguro prendiate il lato ironico della questione, lungi da me supportare posizioni terroristiche... ma come non lasciarsi sfiorare dall' idea di liberarsi una volta per tutte del reale freno, non l'unico ma sicuramente il più importante attualmente, alla modernizzazione,all 'evoluzione in chiave democratica della nostra malandata Italia...Che liberarci di lui legalmente sia quasi impossibile, sta sempre più diventando un dato di fatto,perciò mi chiedo, come dar completamente torto ai piani di Game?! Qui si scherza in nome del buon senso generalmente proprio alla maggior parte dei nostri lettori, ma di certo un bel ventennio a 800 euro al mese lo augurerei di cuore al nostro premier!


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giovedì 12 novembre 2009

Ode a Fabio Tamburini.

Ode a Fabio Tamburini, con la speranza che non si assisti più a scene del genere...




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martedì 10 novembre 2009

Le nuove frontiere del precariato.

Il governo lo diceva chiaramente stiamo tutti bene.
Il governo ci ha rassicurato,il peggio della crisi è passato.
Solo io noto una certa discordanza tra le due affermazioni??!!!

Certo è che con la crisi o meno il mercato del lavoro in Italia era ed è rimasto decisamente "particolare".
Riepiloghiamo gli effetti della legge Biagi.
1-Flessibilità
...finito.
Lo scopo era creare un mercato del lavoro dinamico e più efficiente, e in effetti in parte questi propositi sono stati raggiunti: la gente cambia lavoro con una frequenza imbarazzante e le tasche di alcuni imprenditori si sono gonfiate a dismisura, a livelli del pube di Rocco Siffredi.
L'inefficienza viene vista solo da una classe lavorativa precaria che non riesce ad assicurarsi un futuro e che ha difficoltà sempre più grosse ad affrontare la quotidianità. In parole povere l'idea del contratto a progetto si è dimostrata fallimentare.
Ma oltre a questo è anche destinata a morire. Ormai la manodopera qualificata, per far fronte ai sopracitati problemi, ha optato per l'emigrazione, quindi una grossa fetta del mercato lavorativo non è più disponibile. L'altra parte si ritrova ad affrontare una metodo di lavoro che ormai risulta inefficiente sia per i datori che per salariati. Il pagamento a provvigione,maggiormente diffuso nei call center che si occupano di vendita di servizi telefonici non rende più in quanto ci troviamo di fronte a un mercato saturo, quindi la permanenza in questi uffici spesso è molto breve. Anche per i gestori dei call center è ormai poco redditizio, infatti le scarse entrate non coprono le spese per il dipendente a progetto, che per quanto basse, impongono spesso il pagamento di un piccolo fisso mensile a titolo di rimborso e di piccoli contributi previdenziali.
Ma la soluzione per questi geni della finanza creativa era solo dietro l'angolo: la partita IVA.
Infatti sta diventando molto diffusa la moda di costringere i dipendenti ad aprirsi una partita IVA per farli diventare autonomi sulla carta ma non di fatto. Infatti ci troveremo di fronte a lavoratori che saranno definiti consulenti e non più collaboratori, in quanto il contratto proposto sarà di semplice consulenza, ma di fatto la possibilità di far stipulare i contratti dipenderà comunque dall'azienda madre fornitrice di un servizio che autonomamente il lavoratore non potrà mai offrire.
Il risultato di tutto questo è che le aziende potranno avere lavoratori a costo zero,non dovranno piu versare contributi, non saranno più tenuti al versamento del TFR, non saranno tenuti all'assicurazione del dipendente.
Questo è un altro colpo fortissimo alla già precaria situazione lavorativa di molti giovani.
L'INPS ha per prima lanciato l'allarme vedendo un aumento dei lavoratori autonomi nella loro banca dati, che già come numero era piuttosto alto(eravamo i secondi in Europa dietro alla Grecia) e ora sempre crescere con la differenza che buona percentuale di possessori di partita IVA in realtà non sarà o difficilmente sarà in grado di versare regolarmente i contributi.
La certezza di questo fatto si avrà solo quando l'ISTAT pubblicherà le sue statistiche, ma le premesse non sono per niente buone.


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Non tutte le balle hanno le gambe corte, alcune le hanno Fini.

Lo ammetto, per un breve lasso di tempo ci ho creduto...mi riferisco a quando, due giorni orsono, ho visto l' intervista di Fini a " Che tempo che fa ": il "nostro" presidente della camera si schierava categoricamente contro gli abusi richiesti dal premier in materia giudiziaria e faceva dell' ironia sulle firme da raccogliere mecoledì riguardo l'out out imposto dal Berlusca : " le firme le chiedano a Sting ".
Pensavo: " ma guarda te sto Fini che tira fuori le palle, che fa emergere il suo lato conservatore, che mette la legalità e la trasparenza prima di tutto, anche a costo di provocare un polverone all'interno della " coesa e compatta " maggioranza".
Mi stava quasi piacendo, si per un attimo ho pensato: " se ci dovesse essere un premier di destra, Fini non sarebbe poi tanto male... "
Nello stesso tempo immaginavo la soddisfazione dell'elettore aennino, il suo sorriso appena accennato mentre restava incantato dalle parole di Gianfranco, parole che per un' attimo hanno quasi giustificato la sua scelta elettorale, in barba ai palesi abusi voluti e attuati dal premier; con Fini nel Pdl Silvio non può far mica quello che vuole..."
Sarà la mia perfidia, la mia malizia, o semplicemente un poco di memoria storica riguardo le vicissitudini italiane relative agli ultimi 15 anni, ma nella mia mente iniziava ad affiorare un'espressione, pronunciata se non sbaglio da Travaglio, che più o meno suona così: " ma poi, come di consueto, Fini torna all' ovile...".
Mi pare si riferisse al periodo in cui Gianfry decise di staccarsi definitivamente dal Pdl , ma poi, all'indomani delle politiche, come se nulla fosse di ritornò tra le file del partito del predellino...
A che pro quest'ampia premessa? Quest' oggi Silvio e Gianfry si sono incontrati, nello studio legale di quest' ultimo, hanno discusso per due ore di giustizia e hanno trovato un accordo...le parole del premier "E' andata bene" riportate alla quinta riga dell' articolo apparso su repubblica gia presagivano qualcosa di strano. Per me vale a grandi linee l'assioma " se va bene a Berlusconi quasi certamente non andrà bene a me".
Ciò che più mi fa imbestialire è come questa gente giochi con le parole , coi suoi contenuti col suo significato...La giustizia è lenta : soluzione al problema?
Facciamo si che i processi durino meno. Come? Facendoli durare al massimo sei anni.
Fin qui il ragionamento non fa una piega, anche perchè nella mente del lettore vi è un principio talmente ovvio che viene quasi dimenticato, l' obbiettivo del processo : rendere giustizia a chi ha subito il torto e punire i colpevoli.
Secondo voi l'intesa tra Silvio e Gianfry è finalizzata a salvaguardare tale obbiettivo ?
Nemmeno per sogno, o meglio in realtà il vero obbiettivo ( la salvezza del premier ) viene garantito, quello si... Già perchè il loro accordo si basa su un limite di tempo da imporre alla durata del processo ( due anni per ogni grado ) oltre il quale scatta la prescrizione. Ora, considerando che una causa penale dura all 'incirca 7 anni e mezzo nei suoi tre gradi di giudizio, si può verosimilmente affermare che tale manovra sveltirà realmente i processi ( senza che venga posta mano alla lenta e logora pratica giudiziaria) o semplicemente farà si che una quantità maggiore di cittadini vedrà decadere i propri sforzi( economici, temporali e morali) mirati ad ottenere giustizia al torto subìto ? In linea di massima sarebbe come affermare : una fiat 127 impiega circa 4 ore a percorrere il tragitto Milano-Bologna, bisogna far si che ci impieghi di meno...come? Stabilendo che se entro tre ore non riuscirà ad arrivare sarà costretta a tornare indietro. Vi sembra questa una soluzione?
Vi sembra più opportuno cambiare vettura o sperare che una 127 raggiunga le prestazioni di una mercedes, semplicemente attraverso l'imposizione di un tempo limite?
Per quanto un simile paragone possa sembrare buffo, ricalca esattamente il concetto che verrà espresso dal disegno di legge che si discuterà nei prossimi giorni in parlamento.
In soldoni, questa manovra garantirà al premier una prescrizione certa sui tre processi che ancora, come una scure sulla sua testa, minano la sua onnipotenza su questa Italietta che non imparerà mai, dalla sua storia, ad evitare le grane.
E così anche stavolta Gianfranco Fini è tornato all'ovile, e nel modo più subdolo e vile possibile.... a quanto pare questa "durata fissa " dei processi verrà accompagnata da " nonsisabene quanti fondi " da destinarsi al miglioramento della macchina processuale. Invece di cambiare vettura vorrebbero dotare la 127 di" marmittino ad espansione" e "rapporti più lunghi", nella speranza che, se non incontra traffico, almeno qualche viaggio vada a buon fine...A rigor di logica l'accordo sarebbe dovuto essere l'esatto opposto : " destiniamo più risorse alla magistratura in modo da garantire al cittadino la certezza della pena in tempi brevi, poi al massimo si potrà fissare un termine ultimo, entro il quale il processo dovrà terminare, ma proporzionale agli effettivi tempi della giustizia. Come di consueto l' unico a gridare allo scandalo è ( e sarà con buona probabilità ) il buon Di Pietro, mentre il PD attraverso le parole di Anna Finocchiaro " attende di leggere la nuova proposta " , " la prescrizione breve sarebbe stata un'amnistia "...e perchè questa nuova intesa come la vogliamo chiamare ? Sono proprio curioso di vedere questa reale " svolta a sinistra " del PD... Giusto per chiarire come la mia presa di posizione non sia una sparata gratuita figlia dell' antiberlusconismo in me profondamente radicato, date uno sguardo all' editoriale di Giuseppe D' Avanzo apparso quest'oggi, sempre su Repubblica.



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lunedì 9 novembre 2009

Berlin.

Il muro è caduto, ma soltanto a Berlino. In Italia, così pare, il comunismo esiste ancora...

sabato 7 novembre 2009

Ho smesso di avere diciott'anni

Tra musica rumori grida e quant' altro, fusi in un 'unica pasta sonora, non so bene come ma riesco cmq a seguire la linea di basso adagiato sul pouf rosso. E' la festa dei miei diciotto anni. Sono fatto. Almeno questo è cio che la gente potrebbe pensare guardandomi o probabilmente ciò che vorrei pensasse.... basta che mi lascino le scatole in pace. In realtà sembra sia più io a preoccuparmi dell' attenzione che gli altri ripongono in me di quanto realmente questi stiano facendo. Lo sapevo non conto un cazzo per nessuno, son qua, sbronzo, abbandonato su questo sacco di riso in una posizione piuttosto innaturale, e nessuno si preoccupa per me... in realtà a stento qualcuno si accorge della mia sagoma e se son fortunato riesce accuratamente a scansarmi.
Sono lucido cazzo, lucidissimo, non provate a dirmi che sono ubriaco perchè m' incazzo... solo ho qualche difficoltà ad alzarmi in piedi, tutto qua, e poi, se proprio fosse necessario mi alzerei...lasciatemi vaneggiare in pace, perchè mi dovrei alzare? Per dimostrarvi qualcosa?
Ah gia è vero, nessuno mi sta considerando, la questione non si pone.
Probabilmente ho bisogno di esser notato, vedrà, questa massa informe di alcolizzati, quando prenderò il diploma e sarò libero di fare ciò che voglio. Piscerò in testa a tutti loro, uno dopo l'altro, no aspetta, ad alcuni voglio anche piuttosto bene...ma chissenefrega dei moralismi, potrò pur voler loro tutto il bene del mondo, ma lo so, lo sento che sono migliore...di loro tutti.
Devo solo trovare il modo giusto per farlo... si, un modo che riesca a coniugare questa cosa qua, quella di essere, no di sembrare, no di dimostrare, nemmeno...di far si che gli altri riconoscano, no aspetta, se sono inferiori come potranno riconoscere... Un modo che riesca a fare in modo che attraverso un vasto riconoscimento gli altri si accorgano di me, ecco, ma senza faticare troppo. E' proprio ciò che mi serve, dare una svolta, un colpo di coda, io mica mi ci vedo a fare
l' impiegato, a far la formichina come in quel romanzo di Orwell dove nessuno conta più di una gocciolina nel mare. Io voglio essere il mare. Sono uno che non si accontenta, io.
Non so di preciso in cosa riuscirò al mio meglio... si certo, la musica, l'estro non mi manca, è solo questione di tempo, prima o poi troverò il suono giusto, il pezzetto di puzzle che riuscirà a dare quel tocco di nuovo alla musica, la mia musica, ne sono certo, è solo un caso che ancora non abbia scritto una canzone per intero...quando sarà il momento il turbine dell' ispirazione mi travolgerà e sarà solamente un impeto di genio e follia. Mi piacerebbe fosse così.
Sono un artista dentro, nel mio modo di esistere, non solo per quello che faccio, cioè che farò, è questo che fa la differenza, la sento forte io, la vibrazione. E 'solo questione di tempo ma non voglio aspettare. A questi beoni festaioli non importa un cazzo di ciò che penso, anzi sono sicuro che non avranno pensato nemmeno alla metà delle cose sulle quali sto riflettendo. Ho deciso, comincio da domani, ma che dico, da ora, no ora no, ho il culo pesante e l'erba mi ha anestetizzato le capacità motorie. Domani, domani sarà domenica, avrò un 'intera giornata per pensarci su e programmare la svolta, cominciare a prendere seriamente la mia vita, realizzarmi...domani.





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